1996 – 2011
L’Università Vita-Salute
San Raffaele ed il DIBIT2
Mentre vengono interrotti i lavori, iniziati nel 1992 per il San Raffaele di Olbia, prosegue invece il cantiere del san Raffaele di Roma, in zona EUR, che persegue l’intendimento di don Luigi di portare nella città eterna il modello sperimentato a Milano. Il progetto è ambizioso e, forse, non tiene conto degli interessi locali che, seppur contrapposti, non vogliono permetterne la realizzazione.
La Pasqua del 1996 viene celebrata nel Cenacolo di Gerusalemme, la cui restaurazione è promossa da don Luigi per la sua devozione all’Eucarestia. La cerimonia, celebrata nel Cenacolo secondo il rito ebraico e alla presenza del rabbino-capo della città, la massima autorità mussulmana di Gerusalemme, il patriarca copto, quello della chiesa etiope, quello della chiesa armena e della chiesa greco-ortodossa, viene ripresa in Mondovisione. Il 29 marzo 1996 don Verzé proclama l’apertura e diventa Rettore della libera Università Vita-Salute San Raffaele.
E’ dalle pagine delle scritture, in particolare dal salmo 8, commentato magistralmente nella cerimonia di apertura dal cardinal Carlo Maria Marini, che l’Ateneo trae la propria missione che è quella di rispondere alla domanda Quid est homo? : è sull’essere umano, infatti, inteso come unicum biologico, psicologico e spirituale, che l’Università articola il proprio progetto formativo. Quid e quis est homo rappresenta la volontà di conoscere le dimensioni della vita personale, di comprenderne le dinamiche biologiche, psicologiche, spirituali e sociali: questi aneliti stanno alla base di tutta la multiforme opera del San Raffaele e quindi anche della sua Università. Tale mandato si esplica come indagine sulle strutture biologiche essenziali, come cura delle manifestazioni patologiche, come scoperta delle potenzialità intellettuali, come scandaglio delle risorse spirituali e morali.
Infatti, recita l’art. 1 dello statuto:
Obiettivo principale di tale Università è la incentivazione alla conoscenza dell’Uomo, immagine di Dio, nelle sue componenti biologica-intellettuale-spirituale mediante l’insegnamento e l’approfondimento delle varie discipline, tra le quali la biomedicina deve brillare quale crocevia della cultura globale. A tal fine la Università Vita-Salute S. Raffaele favorisce ed incrementa collaborazioni con istituzioni universitarie di alto profilo scientifico nazionali e straniere.
La prima facoltà ad essere attivata è quella di Psicologia con due indirizzi nuovi rispetto alle altre università italiane: quello cognitivistico-generale e quello clinico-sperimentale.
Viene attivata la facoltà di Medicina e Chirurgia con gli insegnamenti del triennio di base che sono la premessa per svincolarsi dai precedenti accordi con l’Università degli Studi di Milano per il triennio specialistico. L’Università Vita e Salute, ttraverso strumenti formali di accordo con la Fondazione si coordina con l’IRCCS San Raffaele per le materie e i corsi che implicano formazione nei laboratori e nelle corsie dell’ospedale.
Dalla trasformazione dei già esistenti Diplomi universitari, nascono i Corsi di Laurea in “Infermieristica e in Fisioterapia”.
Prendono avvio la scuola post-universitaria con i dottorati di ricerca in Biologia cellulare e molecolare e Medicina molecolare ed il primo Master in Psicofarmacologia clinica. All’offerta didattica dell’ Università Vita e Salute San Raffaele si aggiunge, nel 2002, la Facoltà di Filosofia. Una convenzione con il Comune di Cesano Maderno consente di tenere lezioni nel seicentesco Palazzo Arese Borromeo.
Nascono i Corsi di Laurea in Igiene dentale e di specialistica in Filosofia della mente, della persona, della città e della storia e viene inaugurato il Centro Universitario di Statistica per le Scienze Biomediche (CUSSB). Inizia la Facoltà di Scienze della Comunicazione.
Istituzione del Centro di Ricerca in Epistemologia Sperimentale e Applicata (CRESA).
Istituzione del Centro Studi di Etica Pubblica (CeSEP).
Trasferimento degli uffici amministrativi e inaugurazione nuove aule e laboratori dell’Università presso il DiBit 2; trasferimento della Facoltà di Filosofia dalla sede di Cesano Maderno alla sede centrale di via Olgettina a Milano.
Nascita del San Raffaele International MD Program.
Viene attivato il Corso di Laurea in Odontoiatria.
Sviluppi della Fondazione San Raffaele
Nel luglio don Verzè deve constatare che l’apertura del San Raffaele di Roma è stata definitivamente bloccata pur avendo in precedenza sottoscritto un accordo con l’ Università La Sapienza di Roma, interessata ad aprirvi nuovo Polo didattico. Strozzato dall’impegno finanziario qui profuso ed a seguito del cambiamento del pagamento delle rette ospedaliere recentemente trasformante in DRG, è costretto a vendere tutte le attività di Roma al Gruppo Tosinvest degli Angelucci che, in breve tempo, le rivenderà a sua volta al Ministero della Sanità. (vedi cap. XVII di Pelle per pelle)
Nel novembre il Ministero della Salute avvia la procedura di riconoscimento scientifico dell’IRCCS San Raffaele anche con la tematica di Medicina Molecolare, riconfermato poi nel 2004.
Viene aperta la nuova accettazione situata in una posizione baricentrica rispetto all’Ospedale dove vengono concentrati tutti i servizi di accoglienza per i pazienti quali la prenotazione centralizzata, le informazioni la consegna dei referti e l’espletamento delle pratiche amministrative sia ambulatoriali che per la degenza. Vi si accede attraverso la Galleria delle botteghe, primo esempio italiano di insieme di esercizi commerciali pensati per le prime esigenze dei pazienti, dei visitatori, e degli stessi dipendenti. La stessa viabilità esterna, facilitata da una linea di metrò leggero che collega l’ospedale alla stazione di Cascina Gobba, viene progressivamente negli anni successivi convogliata verso un unico punto di accesso: la spianata del Buon Samaritano.
Vengono inaugurati i cantieri che permetteranno all’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di raddoppiare la sua superficie, affiancando alle strutture esistenti nuovi spazi per la ricerca e la didattica: il DIBIT2, il Dipartimento Materno Infantile (ora lotto D) e una struttura alberghiera pensata per l’accoglienza dei parenti e dei pazienti con lunghi trattamenti terapeutici che, provenienti da varie località italiane, debbono soggiornare a lungo a Milano. Nel successivo 2007 è inaugurata la “Residenza Alberghiera San Raffaele”.
E’ inaugurato il Centro Ippico San Raffaele e il “Maneggio coperto” presso il Centro Ippico San Raffaele per il supporto terapeutico ai bambini e ai malati di disturbi di personalità e l’asilo nido aziendale chiamato “I Pulcini dell’Oasi”.
Viene completato il primo edificio del DIBIT2 con l’inaugurazione del LaboRaf. Qui sono concentrati i laboratori di analisi chimico-cliniche precedentemente sorti in diverse strutture afferenti al San Raffaele.
Inaugurazione dei nuovi spazi del DiBit2, nuovo Dipartimento di Biotecnologie e di Ricerca: complessivamente 80.000 mq per laboratori di ricerca, laboratori per analisi cliniche e aule universitarie. La Fondazione Centro San Raffaele riceve, nell’ispezione del 30 di maggio, il riconoscimento come l’IRCCS privato San Raffaele, specializzato in Medicina molecolare.
e 2010 – Gli spazi del DIBIT2 vengono progressivamente attivati trasferendovi le cucine e le mense aziendali, parte dei laboratori di ricerca, aule e uffici dell’Università Vita e Salute. Nel marzo 2010 viene solennemente inaugurata la Basilica, dove don Luigi fa concentrare visivamente le tematiche portanti del suo pensiero: i pensatori e gli scienziati che hanno dibattuto tra fede e scienza, la barca dalla quale predicava san Pietro, la conchiglia e la spirale del DNA. Consegna tali spunti sia agli scienziati che lavorano nei laboratori di ricerca che ai filosofi e teologi della sua Università. Intanto il San Raffaele viene chiamato a partecipare ad accordi nella gestione di ospedali come quello di Cefalù, in Sicilia, ed a Taranto, dove sulla precedente collaborazione con La Cittadella della Carità, promossa da mons. Motolese, i politici locali vorrebbero far sorgere il San Raffaele del Mediterraneo. Anche ad Olbia si moltiplicano gli sforzi per aprire un San Raffaele che è pressochè ultimato.
Agli inizi del 2011 diviene evidente che gli sforzi imprenditoriali superano la capacità di autonomo finanziamento e, sia le banche che i rimborsi delle attività in essere non sono in grado di sostenerli. Si profila un ripensamento profondo nella gestione, quando Mario Cal, il collaboratore principale di don Verzè negli ultimi anni, si toglie la vita. Gli ultimi sei mesi di don Verzè sono dedicati a salvare anche in extremis quanto pensato e realizzato nei cinquanta anni precedenti, pur sotto un martellante e inquietante bombandamento della stampa e della magistratura. Alla fine di dicembre dello stesso anno, il suo cuore, provato da tre infarti precedenti, non ce la fa più e muore nel suo San Raffaele alle 7.30 del 31 dicembre, poche ore prima che questo fosse aggiudicato all’asta e acquistato dalla Velca di Giuseppe Rotelli.
Don Verzé, pur restando negli ultimi anni lontano dalla gestione ordinaria delle attività, fu Presidente dell’Associazione Monte Tabor fino alla sua morte, della Fondazione Centro S. Raffaele del Monte Tabor, dell’AISPO, oltre che di varie entità quali l’ACeSM per la assistenza ai malati di Sclerosi Multipla, della FINRAF, per l’armonizzazione delle risorse, di SCIENCE PARK RAF S.p.A., la Fondazione Parco Biomedico S. Raffaele che offre supporti operativi per la gestione delle attività e delle risorse del Parco Scientifico Biomedico Internazionale S. Raffaele, oltre che delle società collegate che operano nell’ambito della ricerca biotecnologica e della telemedicina (MOLMED, TELBIOS).
Ha inoltre fondato l’Associazione Amici San Raffaele Onlus, per la promozione di una più ampia partecipazione agli ideali dell’Opera San Raffaele, la Fondazione italiana ARETE’, la Fondazione americana “Friends of S. Raffaele Foundation” per la realizzazione di un sistema di fund raising a sostegno della ricerca clinica e di base.